martedì 3 giugno 2014

Sala consiliare palazzo Spada Terni

Molte coppie decidono di sposarsi con rito civile,e nella mia città Terni, la meravigliosa e affrescata sala consiliare del comune, ne ospita quasi la totalità.....occupiamoci della sua storia: Il Palazzo Spada, sede del Comune di Terni fu edificato verso la metà del Cinquecento dal conte Michelangelo Spada, cameriere segreto del Papa Giulio III, su progetto di Antonio Sangallo il Giovane, morto a Terni in circostanze misteriose.Come scrive de Rogissard nel Settecento "Il Palazzo dei Conti Spatha merita di essere visto dagli stranieri, per la bellezza della sua struttura, e per la grandezza delle pietre, con cui è costruito".Nel 1973 dopo il passaggio al Comune di Terni, il palazzo subì un radicale restauro per destinarlo a sede comunale.Tutte le sale del piano nobile sono decorate con affreschi eseguiti tra la seconda metà del XVI e il XIX sec. Al centro della volta del salone principale, attualmente adibito a sala consiliare, è rappresentato "Fetonte punito da Giove"; ai lati, in altri sei riquadri, sono raffigurati episodi della "Battaglia di Lepanto" e della "Strage degli Ugonotti"; tra l'uno e l'altro riquadro si svolge una vasta e complessa decorazione a grottesche, ricca di elementi insoliti ed originali.  Nella fascia sottostante l'attacco della volta sono raffigurati paesaggi, alternati a stemmi vescovili e papali, tra i quali figura quello di Giulio III Del Monte, che, investì Michelangelo Spada del titolo di conte. Le pareti sono rivestite da una decorazione fingente un colonnato. Gli affreschi principali di questo salone, di dichiarato gusto tardo-manierista, sono tradizionalmente attribuiti a K. Van Munder.Contigue alla sala consiliare sono quattro sale più piccole con rappresentazioni di dei pagani nel centro delle volte: "Sala di Diana", cosiddetta dalla dea raffigurata su un carro trainato da due cani; negli angoli della volta sono quattro ovati con "Bacco, Cerere, Flora e Vulcano"; sulle pareti, in sei quadri, sono rappresentate scene bibliche facenti parte di un ciclo più vasto ormai perduto, seguono poi le sale di: "Flora", di "Giove", di "Giunone" e di "Amore e Psiche". Ad un intervento ottocentesco si deve la decorazione di una serie di stanze, uguali fra loro , con finti stucchi e lacunari, e quella della cosiddetta "Sala dei paesaggi", in cui, alla decorazione settecentesca della volta con amorini è stata aggiunta una serie di paesaggi spartiti da finte paraste e candelabri.

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